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Nella nebbia che avvolge la Asl Benevento… uno sprazzo di luce

 

(2/2/2013) Pazienti protagonisti del proprio destino e non “oggetti commerciali” nel business dell’assistenza ad anziani e disabili. Questo il risultato raggiunto oggi grazie alla collaborazione tra Asl, Diocesi e Associazione di familiari: “Un evento straordinario per il miglioramento dell’assistenza nel settore delle Fasce Deboli e della Salute Mentale”.

 

Con queste parole la  “task force” - istituita dalla Asl il 13 dicembre 2013 (e riportata nella foto) per varare le procedure necessarie ad applicare la legge regionale sui Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati basati su Budget di Salute - ha commentato la delibera n. 53 approvata il 30 gennaio 2014 che “rappresenta una svolta epocale per il miglioramento della qualità del servizio, il taglio degli sprechi e il migliore impiego delle risorse pubbliche. Perché darà al paziente una reale possibilità di scegliere e condividere il progetto di riabilitazione a lui dedicato e non solo di subirlo passivamente: ottenendo così, un migliore risultato terapeutico”. 

La delibera è frutto di un  cambiamento di strategia aziendale iniziato qualche mese fa, dopo la denuncia del 31 ottobre dell’associazione di familiari dei sofferenti psichici “La Rete Sociale” nella conferenza stampa alla Caritas Diocesana.  

Tale denuncia fece emergere: “l’inefficacia delle cure fuori dal contesto in cui vive il paziente e la necessità di un preciso progetto che lo riguardi. Spesso, infatti,  i responsabili sanitari sul territorio eludono l’obbligo di  “farsi carico” dei pazienti preferendo liberarsene  con “ricoveri impropri” in case di cura private: “galline dalle uova d’oro” per chi le gestisce, “nuovi manicomi” per i pazienti rinchiusi per anni con relativo spreco di denaro pubblico”. In quell’occasione fu evidenziata l’innovativa legislazione  approvata dalla Regione Campania: che nel Sannio, però, era ignorata. I Progetti Terapeutici, appunto, cuciti su misura di ogni paziente grazie ai quali i  pazienti e le loro famiglie possono contare su un sistema di tutela socio-sanitaria diffuso sul territorio che coinvolge il volontariato e le cooperative sociali, secondo il modello del Welfare di comunità. Un modello in cui il Pubblico non delega più le proprie competenze al privato, ma trasforma le attuali rette destinate alle strutture residenziali, in Budget di salute con i quali creare progetti individuali. Il ruolo del partner privato, quindi, non è più quello di gestire strutture, ma di fornire occasioni di apprendimento, lavoro, casa e affettività “co-gestendo” Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati: come stabilisce oggi la delibera n. 53 dal titolo Avviso pubblico per la ricerca di co-gestori di progetti terapeutici riabilitativi individuali sostenuti da budget di salute”.

Quella denuncia, dunque, supportata pubblicamente anche dal vescovo Mugione, è stata raccolta dal direttore generale Michele Rossi e dal suo management. I primi passi sono stati la creazione della “task force” per l’avvìo delle procedure necessarie ad applicare la nuova legge e l’ “happening” che ne ha divulgato le finalità (vedi video sul nostro blog). I passi successivi: l’approvazione tempestiva delle proposte di delibera prodotte dal  “tavolo” a ritmo incalzante di cui la “53” è il primo risultato concreto per una gestione di risorse pubbliche non finalizzata a produrre forme di istituzionalizzazione e meccanismi assistenziali, ma a dare flessibilità nell’uso delle risorse: trasformate da “costi” sanitari, in “investimenti” per nuovi posti di lavoro basati sulla solidarietà sociale. Un risultato che sembra sancire l’auspicio fatto dal “tavolo di lavoro” in occasione del primo incontro tenutosi a dicembre: “Per rendere efficace l’innovativa legislazione della Regione Campania non basta applicare direttive, essere professionali o dichiararsi favorevoli: bisogna essere convinti, impegnati, entusiasti e affrontare questo compito con passione, come una sorta di missione, con lo spirito di chi fa una rivoluzione. Perciò questa task force ha buone possibilità di riuscirci: perché è fatta di persone che ci credono”.

Nella foto, alcuni componenti del "tavolo di lavoro" istituito dalla Asl con delibera del 13 dicembre 2013. Da sinistra: Salvatore Esposito presidente del Consorzio Mediterraneo Sociale; Serena Romano presidente de "La Rete Sociale onlus"; i coordinatori del "tavolo" in quanto management aziendale, Mino Ventucci e Michele Rossi; lo psichiatra Lorenzo Piombo referente per la Salute Mentale; Nicola La Peccerella; Michele Del Vecchio dirigente Asl per l'Economico Finanziario; Pietro Crisci coordinatore sociosanitario Asl.   

 

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