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Asl Benevento e Rete Sociale a "Impazzire si puo'": l'happening della svolta

 

(12/12/2013) Per oltre un anno abbiamo criticato pubblicamente (come risulta da questo blog) l’inerzia dei vertici Asl verso le urgenze della Salute Mentale: ma poi, quando abbiamo intuito che c’erano inerzie più gravi delle loro, abbiamo deciso - nell’interesse dei disagiati psichici - di cambiare strategia.

 Quella che segue, dunque, è la storia di come questa “intuizione” ha cominciato a prendere corpo, fino a sfociare nell'happening "Impazzire si può" che ne ripercorre le tappe. Su com'è andato l'happening "IMPAZZIRE SI PUO' " - oltre alla rassegna stampa dell'evento riportata nella sezione "HANNO PARLATO DI NOI" del nostro blog- parla il video della manifestazione nel quale sono riportate tutte le testimonianze (visionabile cliccando qui accanto nella home o nella sezione VIDEO di questo blog). Testimonianze come quella di Angelo Righetti che ha raccontato nella sua maniera coinvolgente l'esperienza fatta sui Budget di Salute nel cuore dell'Africa - dove ha contribuito a dare un futuro ai matti che vivevano legati con una catena agli alberi, dopo averli sciolti - e nel cuore della terra di camorra, a Casal di Principe, Caserta e San Cipriano di Aversa quando ha lavorato nella Asl Caserta 2; la testimonianza di chi gli è stato vicino in quel periodo come Peppe Pagano ideatore della NCO, la Nuova Cucina Organizzata le cui gesta nel fare il verso alla Nuova Camorra Organizzata sono arrivate in questi giorni fino al Parlamento europeo; le testimonianze dei direttori generale e sanitario della Asl Rossi e Ventucci alternate a quelle di pazienti e familiari, e di persone che a vario titolo operano nella Salute mentale: come lo psichiatra Lorenzo Piombo, il coordinatore socio sanitario della Asl Pietro Crisci, il coordinatore del Consorzio Mediterraneo Sociale Salvatore Esposito e quello del Progetto "Si può fare" Angelo Moretti, e altre ancora. Il tutto condito da foto, slides e inserti filmati che come olio sull'insalata rendono il tutto più appetitoso e digeribile.... 

Ma ecco, dunque, il racconto di come ha cominciato a prendere corpo l'"intuizione” del "fronte dell'inerzia" eretto per remare contro... contro i malati, contro i loro familiari, contro i tentativi di tagliare gli sprechi senza tagliare i servizi.     

      Caro Michele Rossi ti scrivo…

Porta la data del 14 ottobre la lettera al direttore generale della Asl Michele Rossi, al quale,  come presidente della Rete Sociale, mi sono rivolta chiedendogli “di fare appello alla sua sensibilità di uomo e di medico e di ascoltare la nostra associazione dopo avere gettato un velo su passate incomprensioni… Perchè in un momento di crisi che obbliga ad operare tagli in un settore delicato come quello della Salute Mentale, è indispensabile che la dirigenza Asl ascolti le necessità degli utenti dalla voce di chi rappresenta i diretti interessati e non solo dalla voce degli addetti alla salute mentale la cui veduta spesso è parziale e i cui obiettivi non sempre collimano con quelli dei pazienti....” E aggiungevo passando ad esempi concreti: “La Asl sta prendendo decisioni che sconvolgono la vita di centinaia di famiglie, forse senza sapere che esistono soluzioni più efficaci ed economiche, già applicate con successo da diversi operatori sanitari anche nel Sannio – a Morcone, a Puglianello e altrove … -  che dimostrano che quando i servizi territoriali funzionano, i costi si abbassano e i successi terapeutici aumentano; mentre, dove prevale la negligenza e la tendenza a “liberarsi” dei casi più complessi rinchiudendoli in case di cura e opg, i costi sanitari diventano altissimi, quanto inutili... Perciò, affinchè lei non sia portato a prendere decisioni sbagliate solo perché non adeguatamente informato, le chiedo un incontro per trovare soluzioni efficaci nell’esclusivo interesse dei pazienti e dei contribuenti”. 

                                     E Rossi risponde: “accetto il confronto”

 Così il direttore generale della Asl di Benevento scopre l’esistenza dei Progetti  Terapeutico-Riabilitativi Individualizzati basati su budget di salute approvati con legge regionale n. 16 di gennaio 2013. Una legge che consente di risparmiare riqualificando i servizi: ma che per questo richiede impegno, interesse e coinvolgimento anche affettivo da parte degli operatori che si occupano di persone con disagio psichico…. e che, forse per questo, è poco pubblicizzata. Perciò, da questo momento il primo obiettivo della nostra associazione è proprio quello di tirarla fuori dal cassetto e farla conoscere. Primo passo del battage pubblicitario: l’incontro con la stampa e i cittadini del 31 ottobre. Incontro ospitato non a caso nella Sala Conferenze della Caritas Diocesana di Benevento per lanciare un chiaro segnale di “solidarietà verso i più deboli” a partire dal titolo:

La Regione Campania ha individuato come curare al meglio
la malattia mentale senza sprecare risorse.
Pazienti e familiari sono favorevoli… ma non mancano i contrari,
ai quali oggi chiediamo, per il benessere di tante famiglie 

Che nessuno remi contro!

 In questa occasione vengono presentati i primi risultati del progetto "Si può fare: in rete per l'Autonomia" finanziato dalla Fondazione con il Sud e realizzato da 21 partners fra i quali  la Diocesi di Benevento ed associazioni e cooperative note per il loro impegno nel sociale. Fra queste c’è anche la nostra associazione, che ha il delicato compito di “controllo della qualità” del progetto realizzato secondo l’impostazione del nuovo decreto della Regione Campania “… che oggi si colloca tra le più avanzate elaborazioni in tema di integrazione socio-sanitaria in Italia, perchè in grado di ridare a persone con disagio psichico una concreta possibilità di inserimento sociale … se viene attuato! Laddove, infatti, leggi e decreti stentano a decollare, non è per mancanza di risorse, ma di impegno da parte di chi dovrebbe metterle in pratica. 

               Di che cosa “Si può fare” e del perché “non si vuole farlo”

si parla, dunque, nell’incontro del 31 ottobre denunciando  l’inefficacia della cure fuori dal contesto in cui vive il paziente, nonché la necessità di una sua “presa in carico” e di un preciso progetto che lo riguardi da parte dei responsabili sanitari sul territorio che talvolta, anziché impegnarsi sui casi più complessi, se ne liberano  con “ricoveri impropri” in case di cura private: “galline dalle uova d’oro” per chi le gestisce, “nuovi manicomi” per i pazienti rinchiusi  per anni e spreco di denaro pubblico per le Asl. Così, alcuni dei partecipanti a questo primo incontro vengono arruolati per costituire la task force destinata a mettere in pratica le direttive del decreto regionale n. 16 sui Budget di Salute: cioè, il “tavolo di lavoro” che – a tempo di record rispetto alla lentezza della macchina burocratica della Sanità - si riunisce per la prima volta il 17 novembre, offrendo un’altra occasione per divulgare l’esistenza del decreto n.16 che molti preferirebbero ignorare. Sotto il titolo

                     Via alla “task force” per i “progetti su misura”

viene riportata dalla stampa, infatti, la prima riunione del tavolo di lavoro “aperto” anche ad altri contributi, purchè concreti, gratuiti e spinti dall’obiettivo di soddisfare le esigenze dei pazienti e dei loro familiari”.

 

Una task force della quale fanno parte (come si vede nella foto partendo  da sinistra): Salvatore Esposito già coordinatore sociosanitario alla Asl CE2 e alle Politiche Sociali della Regione Campania, che ha sperimentato sul campo e poi contribuito alla stesura della legge sui Piani Terapeutico Riabilitativi Individualizzati su Budget di Salute; Serena Romano, presidente de “La Rete sociale onlus”; Mino Ventucci e Michele Rossi, rispettivamente direttore Sanitario e Generale della Asl di Benevento, Lorenzo Piombo che nella task force è l’anello di collegamento tra aspetti terapeutici ed organizzativi, tra Asl e Salute Mentale della quale è il responsabile a Morcone; Nicola La Peccerella consigliere del direttivo della Rete Sociale; Michele Del Vecchio ora agli uffici centrali Asl, ma vero conoscitore dei “numeri” della Salute Mentale di Benevento della quale, per anni, è stato il direttore amministrativo; e Pietro Crisci coordinatore socio-sanitario della Asl. 

                      Impazzire si può” : primo atto della task force 

 

Il primo passo del tavolo di lavoro è, dunque, l’happening divulgativo “Impazzire si può” - con una formula adottata con questo stesso titolo  per la prima volta a Trieste - così annunciato con un comunicato stampa:

                                                “IMPAZZIRE SI PUO’…” 

Presunti matti e pseudo sani a confronto su 

Come curare  senza sprechi e creare nuovi posti di lavoro 

ispirandosi alla “Regola” di San Benedetto

 

 E’ possibile adottare cure efficaci “a misura di paziente” e a basso costo? Cure in grado di tagliare gli sprechi senza tagliare i servizi? Cure i cui costi possono addirittura trasformarsi, da spesa assistenziale improduttiva, in risorsa da investire in nuovi posti di lavoro? Sì, è possibile, come verrà dimostrato da pazienti, familiari, esperti e operatori della Sanità nel salone della Asl dove - giovedì 12 dicembre a partire dalle ore 9,30  - si svolgerà un “happening divulgativo” aperto a tutti: cioè, non solo a medici e giornalisti, ma anche  a tutti quei cittadini e disoccupati interessati a scoprire come – grazie alla legge regionale n. 16 sui “Budget di Salute” – si può diventare “utilizzatori” dei  “Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati”, sia per curare se stessi che gli altri, traendone anche vantaggio economico. 

All’incontro sarà presente Angelo Righetti: presidente del Comitato Scientifico della Kip International School, direttore della Sanità Penitenziaria del Friuli-Venezia Giulia, consulente del presidente Caldoro nella stesura del decreto n. 16 e autore del libro di Laterza su “I Budget di Salute e il Welfare di Comunità”, Righetti spiegherà non solo come si fa a costruire una cura a “misura di paziente” e come reperire i fondi per farlo. E sarà possibile confrontare le sue risposte con le testimonianze e i risultati di chi, nel settore della Salute Mentale - a Caserta, a Benevento e altrove – già si sta muovendo in linea con la nuova legge:  perché l’incontro di  giovedì non sarà il classico convegno, ma un “happening divulgativo”.  Una formula, cioè, che non prevede “relazioni” lette al pubblico allineato di fronte al tavolo dei relatori, ma  testimonianze raccolte direttamente fra i protagonisti seduti a semicerchio nel grande salone della Asl.
Una formula adatta a discutere e, di conseguenza, “a mettersi in discussione”: come sembra volere fare la Asl con questa iniziativa che è la prima azione della “task force” voluta dal vertice dell’azienda per mettere in pratica la legge sui Budget di Salute. Task force che sarà presente al completo - con i direttori generale e sanitario Rossi e Ventucci, i dirigenti aziendali Del Vecchio e Crisci, lo psichiatra Lorenzo Piombo, e i presidenti della Rete Sociale e del Consorzio Mediterraneo sociale, Serena Romano e Salvatore Esposito - cui si aggiungeranno  Don Nicola De Blasio direttore Caritas Diocesana di Benevento e Angelo Moretti, Coordinatore Progetto “Si può fare: in rete per l’autonomia”.  

E San Benedetto? “Sarà presente con il suo spirito… senza il quale nessuna soluzione proposta potrà funzionare”: come ha spesso dichiarato Righetti raccontando di avere elaborato questo sistema di “welfare di comunità”  ispirandosi non a teorie psichiatriche, ma all’impostazione del vivere e lavorare in comunità di San Benedetto. Un modello manageriale che oggi in molti stanno riscoprendo per uscire dalla crisi generale – come dimostra il moltiplicarsi di manuali e corsi di formazione ispirati alla “Regola” benedettina – che Righetti, per primo, ha reso praticabile calandola in una legge regionale che consente di passare dalle parole ai fatti.

Su com'è andato l'happening "IMPAZZIRE SI PUO' " vedi il  video dell'happening con tutte le testimonianze nella sezione VIDEO del blog. 

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